giovedì 17 dicembre 2009

E' la stola con cui ricopro la mia nudità.
E non è la mia povertà.
Ma la mia unica ricchezza.
La mia pelle è la casa invisibile della mia anima.
Invisibile come me.
Sono una donna invisibile.
Con il cuore trasparente.
Nessuno lo vedo.
E non ne conosce le righe.
Non lascio traccia.
Ma ne conservo.
Tu non lo sai.
E ora che mi sono spaccata le ali
finalmente sento la terra sotto i piedi.
Le ho squarciate.
Perchè altro non so fare.
Distruggere mi fa pensare che un giorno
diventerò migliore.
Ma forse lo ero già.
E oggi è domani.
E di polvere e residui bellici scrivo pensieri.
Detriti organici della mia guerra fatta di carne.
E vita.
Perchè io ci rimetto pezzi.
Ogni volta.
E questa volta sto provando a trattenerli.
E sentirli miei finchè posso.
Perchè quando non ne riconoscerò l'odore
vorrà dire che sarò diversa.
Scrivo pensieri senza traccia.
Con una eco muta.
Ho un cuore invisibile e affamato.
Tu non lo sai.
E non sa resistere alle parole.
Lo puoi graffiare senza accorgertene.
Le mie dita di carne non riescono ad afferrarlo.
Ed è disperata la loro indegna presa.
Mi ritrovo farfalle furenti tra le mani.
E la mia bocca non sa leccare il suo sangue
immaginario
ed insolente.
Nessun volo.
Nessuna finzione.
Solo occhi smangiati dallo scorrere del giorno.
Con la luce che li percorre al contrario.
Ad inseguire il filo di un discorso.
E le parole mi tornano contro.
Tu non lo sai.
Come sono con gli altri.
Mentre con il fiato ti lascio ricamare il mio collo.
Ti svuoto la verità.
E mi riempio.
E ti lascio battere il cuore contro la mia schiena.
Fino a sentirlo mio.
Come se battesse al posto del mio cuore assente.
Non sai che so strisciare come una gatta affamata.
E contorcermi l'anima come se fosse un mantello.
Non lo sai che con te sono diversa.
Non lo sai.
E non lo devi sapere.
E devi pensarmi peggiore.
E' questo che voglio

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