domenica 13 dicembre 2009

E non mi ci ritrovo in questa pelle. Non mi riconosco. E' un vestito sconosciuto e bugiardo. Mi sento sconfinare. Troppo o poco. Mai il giusto. Dove sono? Me la sto scandendo dentro la mia assenza. Questo è lo specchio della menzogna. Ma assolutamente fedele. Come una battona pentita. Come la conversione di un cigno. E le piume mi svolazzano nella mente. Una pioggia di piume. Solleticano il naso e asfissiano. E l'anatroccolo fugge. Nessun lamento. Dove sono? Le conto sul cuscino e ci traccio la via. Andata e ritorno. Con un dito. Come se avessi mani sconosciute. Fingo che siano ali. E i polpastrelli sulla mia bocca. A suggere aria. Ripenso al povero anatroccolo. Voleva cambiare le regole. E ha perso le penne. E saltella lontano. COn una identità obliqua. E mi riscopro anonima. Ignoto l'istante in cui mi staccai da me stessa. E presi a non vivermi. Dove sono? Chi popola la mia mente? E mi osservo lavarmi ogni ricordo. Strofinarmi via il pentimento e il sogno. E lavare il presente come se fosse già futuro. Strizzarlo da ogni sogno. Ed impedire alla pelle di toccarmi l'anima.
Acqua.
Morbida forma del cambiamento.
Senza pretese.
Nessun rimpianto.
Scorre e arriva ovunque.
Ma a me non arriva nulla.
Perchè io non ci sono.
Dove sono?
Mordevi il cuore.
Mentre eri convinto di mordermi la carne.
Mi hai scopato l'anima.
Credo possa bastare.
Dove sono?
Nessuna piuma ad incarmi la via.
Nella prossima vita voglio rinascere sincera.

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