martedì 25 agosto 2015

La caviglia di luna...

              
E questo giorno mi adagia nella realtà con la ruvida sincerità della terra. Dalle mie parti, nelle notti di estate l'odore della terra calda  si sperde nel buio e nel vento, fino ad accarezzare le stelle, e quasi ti scarnifica fino ad arrivarti alle ossa. E buca la tenda ed il rettangolo della mia intimità mentre la luna sembra il ventre della notte. Il mio respiro contro la tua schiena ed il mio cuore che ti batte addosso. Potessi raccontarti gli intervalli tra un battito e l'altro. La luce inclemente mi riga la schiena e mi rivesto di frammenti di pudore, prima di infilarmi nelle ore che mi attendono voraci. Così ti porto nella mia tasca e a volte ti stringo tra le dita, più di una promessa. Invisibile come ogni fantasma del cuore.
Eppure avrei solo bisogno di essere sedotta, ancora e ancora.
Ancora me lo ricordo tutto lo stupore che mi hai infilato dentro.
E all'improvviso è esploso, come un fuoco d'artificio,
lasciando dietro solo un grande buio.

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