martedì 25 agosto 2015

Luna fradicia
E ascolto il mare. Lo sento sempre e mi sembra di averlo tra le dita, mentre le mie labbra sanno di salsedine e la notte non smette di scintillare. E mi racconto una storia, prima di ribaltarmi al limite della mia fragilità. E là tremare, come mi succede quando mi sento sola. Gli uccelli della notte imbrattano il cielo con i lori versi. E mi abbraccio, pensiero per pensiero. Sino a lasciarmi vibrare. Ho il dono della incomunicabilità. E questo mi riempie di distanza. Come se gli altri fossero sempre oltre la siepe. Parlo poco, osservo molto. Reagisco d'impeto. Senza mediare. E sono l'unica che paga le conseguenze delle azioni e reazioni. E il mare non smette di mescolarsi nelle vene. I miei timori come foglie spazzate via dal vento bordano il viale. Ci sono cose che detesto, ch trovo false, che non sopporto. La deviazione del perbenismo di facciata. Io sono questa, nel bene e nel male, e mi prendo il lusso di esistere, a modo mio. Chi c'è c'è. E l'ultimo chiuda la porta.

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