...e te lo vorrei spiegare il mare. Ma non riesco. Ed è proprio così, come a volte sono io, e sono io con te, senza trucchi e senza inganni. Non voglio fingere e mi sto mostrando, come la luna, quella luna, di quella notte, che sicuramente lasciava ondeggiare la sua immagine. E mi sporgo. Senza preoccuparmi del tempo e della logica, e mi declino, come un verbo che è alla ricerca del suo tempo, perchè può solo immaginarlo. E te lo vorrei proprio spiegare il mare, proprio goccia per goccia, come quando chiudo gli occhi e ti sento e altro non so fare. E ci sono regole che io non so rispettare, perchè le ho sempre odiate. E poi violarle rende la misura di ogni possibilità. E mi slento, come una onda, senza direzione. Perchè se ci pensi il mare porta tante cose e spesso i suoi sono doni, imprevisti, come ritagli della immensa tasca della provvidenza. E te lo spiego il mare e lo stacco dal resto e te lo infilo nella mente e io con lui. E adesso provaci a farmi uscire. Mi batte il respiro, attento non è il mare, il mare non è ancora arrivato. Perchè quando arriva non te ne accorgi, ma l'istante dopo sai che c'è stato e neanche ti importa se ancora c'è. E mi batte ancora il respiro. Perchè il segreto è che il mare deve essere stato donna; forse per un istante, perchè dopo non conta. Non più.
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