venerdì 8 gennaio 2010

Il silenzio della notte si mescola alla voce nella mia mente. Quella stessa voce che mi raccontava le favole. E mi confidava i segreti. E il telefono non squillava. E io ti parlavo. Anche se non c'eri. Riempivo di frasi e di risposte le domande mai fatte. E mi sorridevo. E sorridevo a te. Anche se non potevi vedere i sorrisi che ti strusciavo sulla faccia. E il mio respiro si riversa sul mio cuscino e si perde da ciglia e insonnia solida e maniche sempre troppo lunghe. Da inciamparci i pensieri. E perdersi le mani. Sospesa in una bolla blu. E pensieri dentro rettangoli lilla. Fino a schizzare in cubetti. Sembra tutto così lontano. E senza limiti. Capace di espandersi oltre ogni muro della logica. Tutto lineare e senza sangue. Come se la notte ci lasciasse scorrere altrove. Nella valle del tutto. Anche questo non_sonno. Inzuppato di sogni. E di voglia di sognare. E' che ho tutto quello che voglio. In questa bolla. Ma ho paura a dirmelo. E mi limito a sussurrarlo. Fino a stemperarlo nel coraggio. Non ci sono messaggi nella mia zattera alla deriva. Forse perchè è una tempesta immobile. Quella che attende che qualcuno le cambi il nome. Io non ho il coraggio. E continuo a non chiamarla. Le voci della strada. In un sabato che ormai è spacciato a divenite una domenica più che sfacciata. qualche luce. L'unica prima di trasformarsi in giorno. Questo è un silenzio che non vuole saperne di tacere.

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