venerdì 8 gennaio 2010

Perchè di nuovo si può anche soffocare. E respirare in prestito. Pensa alla bellezza del cielo. Una delle cose che puoi sentire senza comprendere. E senza vederlo tutto. Senza conoscerne la portata esatta. E i confini. La profondità. C'è. Come il bene e il male. Da sempre. E la voglia di essere ibridi. Proclamandoci diversi. Perchè la diversità è un velo. E invece ci siamo. Malati di assenza. E se non guardiamo il cielo. E' il cielo che guarda noi. Ho voglia di bendare il cielo.
Ho unghie nella pancia a volte.
Ma le ignoro.
Odio la loro voce nella mia pancia.
E poi odio me che odio.
Odio me che non so porre mai il limite.
Ma il mio limite sono solo io.
La meraviglia dell'inizio e della fine è qui.
E non si chiama consapevolezza.
Toglimi la benda.

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