domenica 24 gennaio 2010

Ti ho lasciato tre ciglia sul cuore. A forma di piccole s. Arcuate e flesse come una preghiera. Corde per tre piccole formichine. E i tuoi occhi sembravano di cielo. Ma il tempo ha smangiato tutto l'azzurro che vi navigava dentro. Un prato di mare. "Sei il mio husky". E mi sorridevi mangiandomi il dissenso. E mi spalmavo nella tua voglia. "Sei la mia bimba". Quasi mi offendevo. E lasciavo la tua mano. Mentre con gli occhi ti supplicavo di ristringerla. Ancora più forte. E che leccassi il mio broncio. Adesso i tuoi occhi sono specchi coperti. E in te non vedo. "Vuoi un caffè?". No che non lo voglio. E voglio solo andare via. E salutare te e quello che non sei. Ho creduto di morire mentre la abbracciavi. Una mano sullo sterzo. E una altrove. E io affondavo in un marciapiedi. In una notte di stelle. Nessuno mi aveva vista. Neanche le vostre lingue. Prese a scambiarvi l'intimità come un vortice. Sembrava una spirale. E io mi confidavo solo con il mare. Nessuno doveva capire tutta la vergogna. E i pezzi di donna che annegavano. Uno per uno. Birra e sabbia. E mi osservavo. Sorridere a sconosciute labbra. Ed aggrapparmi a pezzi di cielo. La sabbia graffiava e non sentivo. O sentivo meno. Perchè volevo solo dormire. Ti ho lasciato tre ciglia sul cuore. Erano ami di futuro. Adesso sono chiavi. Troppe s. Troppe.
E' che quando ti è stato tolto ti spingi a credere che tutto è consentito.
Ma la possibilità è la figlia di una volontà leggera.
Fatta di nuvole e desiderio.
Succo dell'anima.
E adesso ho solo voglia di pane.
Per strofinarnarcela.
E poi dormire.
Allora mi sembrava fosse amore immenso. E che non sarebbe mai finito. Ma in fondo l'amore è fatto di istanti in cui siamo immensamente noi. E gli altri sono picchi di luce che ci illuminano il cuore. Una specie di maldestro gioco di soli.

4 commenti:

  1. L'amore è un gioco al di fuori del nostro controllo, siamo impotenti. Ma molto spesso è l'emozione del gioco che ci sconquassa, non il gioco in sè. Bisogna occupare lo spazio lasciato da quell'emozione, andando per tentativi, prima o poi ce la faremo.

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  2. Come una dissolvenza lenta dagli scenari di una fiaba digerita ai vicoli della consapevolezza. Non so quante 's' ci sono in 'amore', di certo quella 'cosa' è fatta di piccoli istanti, che messi insieme, formano una sequenza. Sarebbe bene stare sempre dietro la macchina da presa, oltre che di fronte.

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  3. "Allora mi sembrava fosse amore immenso. E che non sarebbe mai finito. Ma in fondo l'amore è fatto di istanti in cui siamo immensamente noi. E gli altri sono picchi di luce che ci illuminano il cuore. Una specie di maldestro gioco di soli."
    wow wow wow

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