Riflessi cangianti
Incastrata in riflessi cangianti.
Come onde di vuoto.
Si infrangono e risucchiano.
Proiettano e rubano.
E riproiettano.
Mi nutro di tempo.
Affamata e mai sazia.
La lama sapiente di un abile artigiano.
Incide.
Recide.
E i miei resti in pasto al vento.
La sagoma è sempre più piccola.
Sta tremando.
E adesso sono il riflesso di quello che non c'è più.
Mischiato al vuoto.
Percepisco ombre confuse.
Senza mai capire.
La comprensione è amore.
E io non riesco a capire.
Annuso l'eco della verità.
Ha un odore nauseante.
Mi esplode nelle nari.
Sta urlando ossessa.
Altrove.
Riempie antri e caverne.
E valli.
E mi ritrovo come la scia di me stessa.
Ancora.
Con nastri di luce tra le mani.
E la paura di srotolarli.
Le mie vene pulsano.
Sono catene di sangue per la mia anima.
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