venerdì 13 febbraio 2009

Tra le pagine della notte
Infinite volte.
Ho attraversato la notte.
Strisciando contro i suoi muri.
Illuminandomi in quel buio.
Ho macchiato le sue pagine.
Fino a non poterne fare quasi a meno.
E ho atteso la notte fluttando nel giorno.
Come una farfalla impazzita.
Mi sono opposta alla corrente.
Sbagliando fascio di luce.
E ho cercato il giorno tra i meandri della notte.
In questo alternarsi ho smarrito tante cose.
Sono scomparse.
E ricomparse.
Ho smarrito l'autenticità.
E la sua sagoma.
E ho assaporato eccessi.
E mi sono nutrita della fame.
E del suo senso.
Divorando cortine di emozioni.
Muta.
Le parole non servono.
Non ora.
Ora c'è una musica nella mia testa.
Non riesco a raccontarla.
Vorrei soffiarvi pezzetti di quella musica.
Ma è intrappolata nella mente.
E io non so più raccontare.
Non ho mai saputo farlo.
"C'era una volta un Re
seduto sul sofà
che disse alla sua serva
raccontami una storia
e la serva incominciò:
C'era una volta un Re
seduto sul sofà..."
C'è un senso di calore difficile da conquistare.
Precario ed instabile.
Come sotto le coperte nelle mattine fredde.
Un equilibrio tra pelle e brividi.
Li trattieni per riscaldarti.
Immobile.
Ora sono immobile.
Ogni movimento sbagliato piegherà
e spezzerà
queste
flebili onde di calore.
Mio e solo mio.
Assolutamente immobile.
Io e la mia musica nella testa.
E prima o poi riuscirò a raccontarvela finalmente una storia.
.
"C'era una volta un Re
che disse al paggio suo:
"Paggio raccontami una fiaba,
per farmi addormentare"
e il paggio incominciò:
C'era una volta un re
che disse al paggio suo..."
.
Io vivo di sensi.
E di pensieri.
Ho imparato che non c'è nulla di più sensuale
della attesa.

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