domenica 1 febbraio 2009

E rea confessa mi rivolto. E il sogno è stretto. Urto le sue pareti. Morde la luna. Un corridoio asfittico. Graffiato dalla pelle. Di sconosciute menti. Come se io fossi muro. E la mia mente anche. Cosparso di nuvole e ricordi. E mi rivolto come una calza smagliata. E il muro resta muro. E muro di cuore. E di silenzi. A macchie. E mescolata la colpa cade a picco. Incastrata a dita e fasci di luce. Solletica l'anima. Come una piuma lurida. E l'animale freme. Di paura. E di desiderio. Stella anarchica. Non rinnega il cielo. Ma lo capovolge.
Si ama con ogni parte.
E io amo.
Anche con le viscere.
Ed ogni fibra.
Non ho chiesto risposte.
Solo acqua.
Per dissetarmi.
Ma ho ricevuto un verdetto.
In busta chiusa.
Con un sigillo.
Strano.
E di strana forma.
Sembra una ghirlanda.
A volte un fiore.
Con i petali di acciaio.
Si chiama menzogna.
E di innocenza io sciolgo catene di aria.
E sorrido.
Di sole bendata.
Lavata dalla pioggia.
Io non mi assolvo.
Mi perdono.

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