martedì 10 febbraio 2009

La mente ha smesso di fingersi cuore. Di sputare battiti invisibili ed inconsistenti. Di contrarsi in immaginari palpiti densi e rossi. La mia mente è la fabbrica di sogni mai sognati. E resto io. E il più vago e logoro senso di me. Ricettacolo di cruda crudeltà. Oltre ogni previsione. E io bevo questo tormento. Quello che non ha regole. Quale è il limite tra la solitudine di cui gronda il mio corpo ed i suoi stupidi pelati di anima e carne e la voglia di amare? Mi tuffo dentro il bisogno. Dentro il bisogno che maldestramente chiamo amore. E mi perdo nei corridoi della mia pelle. Nuda. Ora più che mai. Abbandonata in un tempo impuro e logoro. E mai più ripresa nè cercata. E osservo le linee di alberi che segnano l'aria. Figli di semi e di cuori. E' tutto nella mia assurda fabbrica. E io non sento. Neanche il mio non sentire. E mi limito ad osservare me che osservo. Sul un balcone fatto di aria. Senza poter volare e sfuggire alle catene della mia inutile inconsistenza. Percepisco l'incanto e non lo disdegno. Ma sono un fiore inadeguato. Con il sangue al posto della linfa. Solo fatto di mente perduta e ritrovata ai margini di prati immaginari. E macchio quel prato. Con questo sangue che si illude di essere aria. Dove sono? I miei petali dove sono finiti? La mia vocina continua a richiamarli ma l'unica cosa che mi rimbalza, contro e dentro, è questa maledetta solitudine. Con i contorni di sagome mai sfiorate. Di un mare e le sue onde. Sublimi amplessi di solitudini inversamente felici. Sto soffocando e nella mancanza di respiro mi adagio. Perchè credo sia questo il più sublimi dei masochismi. Il non smettere di non smettere. Il mio sangue sta scorrendo lontano come un fiume straniero. In un passato che non ritrovo e non so cercare. E credo che non serva. E' qui scolpito nei nodi della mia anima. Fatti non per ricordare ma per non dimenticare. So solo decretare la fine di incompiuti mai iniziati. E se è vero che se nascessimo compiuti vivere non avrebbe senso, mi rigiro il senso di incompiuto tra le mani e lo respiro tutto come fosse l'unica aria disponibile. La mente ha davvero smesso di fingersi cuore. Sento la puzza di un rancore inesprimibile.

1 commento:

  1. il sogno, è la fabbrica dei sogni che possono essere sognati...sognalo

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