lunedì 9 febbraio 2009

E di luna silente mi copro.

Le strappo ogni voce.

E muta cola nel mio rimmel.

Mi riga il viso.

E in rivoli si perde.

Luna sul viso.

Fusa.

Luna di burro.

E nel silenzio mi impedisco di ricordare.

E di dimenticare.

Intreccio pensieri ai miei capelli.

Prima di tagliarli.

E raccolgo parole.

Di raso è il loro manto.

Come il pudore.

Accarezza e sfugge.

E lascia un segno.

Sulla pelle e sul cuore.

E nastri da educanda.

Per imbavagliare il silenzio.

Cosa è che sfugge alle parole

e poi va oltre?

Parole nella testa.

E nella bocca.

Parole nelle mani.

Scivolano come rivoli

nel burro di questa notte.

E di luna io dipingo il mio soffitto.

Mentre di velo copro la luna.

Come una vergine all'altare.

Parole nei cassetti della intimità nascosta.

Ed incompresa.

Le soffoco.

Dopo averle baciate.

Teneramente.

Come se fossero un fiume.

Spezzato.

Impiccato.

Dalla foce.

Ascia cruenta ed implacabile.

E scorre via ogni risposta.

Come goccia piccola in un mare.

E chiavi segrete.

Di porte ignote.

Labbra. Palpebre. Ciglia.

Tenda e sigillo.

La luna e di luna.

Finge di dormire.

Mentre si racconta una fiaba.

La racconta al lupo.

La bimba.

E gli gratta la testa.

"Sei stato bravo e meriti un biscotto".

La voglia di tenerezza ci rende tutti fragili.

Ed impavidi.

Un rintocco lontano mi ricorda

che anche questa notte

io esisto.

E nelle viscere io sono.

E nel mio ventre.

Luna di burro.

Non c'è più nessuna traccia.

Un altro rintocco.

E il tempo si fonde con la luce.

Ed il divenire.

Di luna silente mi copro e scopro.

E non è un gioco.

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